La fotografia etica ha casa a Lodi, da 15 anni

Il Festival della Fotografia Etica di Lodi compie 15 anni: un linguaggio per immagini che parla alla nostra coscienza. Il Festival si tiene  fino al 27 ottobre.  Sono 20 le mostre e tanti gli spazi che lo compongono, per circa 200 fotografi che espongono le loro opere in diversi punti della città. Propongono immagini intense, capaci di catturare vita e realtà, per un’importante appuntamento da non perdere.

Si snoda nei weekend, ricchi di incontri, presentazioni di libri, talk d’autore, visite guidate e proiezioni.  Come ogni anno, le tematiche che verranno affrontate e proposte allo sguardo e alla riflessione dei visitatori saranno davvero molte. Dalla realtà sudamericana a quella asiatica, attraversando la penisola araba e il Mediterraneo fino a risalire al cuore dell’Europa dell’est.

Otto le sezioni della kermesse: quella dedicata ai vincitori del World Report Award 2024Uno sguardo sul mondoVite degli AltriSpazio approfondimento, lo spazio World Press Photo, lo Spazio Outdoor, lo Spazio Environment e lo spazio No Profit. Un insieme composito ed eterogeneo di proposte per andare a posare i nostri occhi su quell’universo complesso e vasto che è il mondo, e sulla vita che lo attraversa.

Il World report award

Odessa, Ucraina. © Laetitia Vançon

È un prestigioso riconoscimento ideato dal festival, assegnato tramite un concorso rivolto ai fotografi di tutto il mondo che raccontano il quotidiano, negli aspetti sociali ed etici. I vincitori del World Report Award e della Open Call per le ONG sono stati selezionati da una giuria internazionale composta fra gli altri da Jeffrey Henson Scales, celebre redattore fotografico del New York Times, Sandra M. Stevenson, visual editor del Washington Post, Amber Bracken, fotoreporter professionista.

Premiati Giles Clarke per i suoi scatti su Haiti, nella categoria master e Ingmar Björn Nolting, che documenta il disagio dei cittadini tedeschi di fronte ai cambiamenti per affermare la sostenibilità nel Paese (menzione speciale). La fotoreporter polacca Kasia Strek ha vinto la sezione Spotlight per le sue immagini sulla questione dell’aborto nel mondo, mentre Francesco Comello ha primeggiato nella categoria Short story conducendoci in un villaggio rurale a 900 chilometri da Mosca.

Nella stessa categoria premio speciale a Laetitia Vançon, raccontando le conseguenze della guerra nelle vite dei giovani ucraini a Odessa. Nella sezione Student si è affermata Camilla Richetti con i riti ancestrali del popolo Bayaka in Congo. il premio per il Single shoot quest’anno è andato a Patryk Jaracz con l’immagine Kids learning how to ride a bicycle, scattato nell’Ucraina in guerra.

Tante iniziative, una ricca vetrina e i fotografi del World press photo

For AfricaBlues. © Giulia Piermartiri-Edoardo Delille

Le diverse sezioni del festival offrono una panoramica ampia sulla produzione fotografica più sensibile all’attualità. Parliamo ad esempio di Uno sguardo sul Mondo, con The war in Gaza through the eyes of its photojournalists, promossa dall’ufficio per il Coordinamento degli Affari umanitari (Ocha). O anche del reportage su PizzAut, la pizzeria rivoluzionaria dove a lavorare sono tutti giovani con autismo, nello spazio no-profit. African women rising presenta una mostra sulle possibilità di riscatto di donne in paesi di guerra, e  WeWorld pone l’attenzione sempre sull’Africa documentando gli effetti  deleteri della crisi climatica.

Molto attesa anche quest’anno la consueta mostra dedicata al World press photo, il grande concorso internazionale di fotogiornalismo e fotografia documentaria più famoso al mondo, in auge da quasi 70 anni. Al festival di Lodi interverranno anche alcuni degli autori vincitori dell’edizione 2024: Rena Effendi, Pablo Piovano, Julia Kochetova, Alejandro Cegarra. Incontreranno il pubblico durante una serie di visite guidate e in altri momenti per amplificare e approfondire i progetti esposti. Sarà possibile ammirare le oltre 150 significative immagini provenienti dai cinque continenti.

Uno spazio OFF: nuovi volti della fotografia colonizzano la città

Boa Vista – Capo Verde. © Anna Consilia Alemanno

Anche nell’edizione 2024, come detto, viene proposto in vari luoghi di Lodi un ricco programma di mostre di fotoreporter internazionali pluripremiati, incontri tematici, workshop, letture portfolio, videoproiezioni, visite guidate, talk d’autore, presentazioni di libri, progetti educational per studenti e a tante altre iniziative. Fra queste spicca il format FFE – OFF, uno spazio riservato a chi intende presentare le proprie opere dedicandosi a generi fotografici come il paesaggio, la ritrattistica, l’architettura, etc. andando anche oltre tematiche inerenti la fotografia sociale.

Le fotografie di FFE – OFF vengono esposte in negozi, bar, ristoranti, gallerie, circoli culturali e aree pubbliche della città. I visitatori rimangono spesso felicemente sorpresi da questi stimoli visivi imprevisti e hanno modo di conoscere autori spesso poco noti accuratamente valutati dagli esperti del festival. Interessanti, fra le altre, le opere di Anna Consilia Alemanno, che ha proposto una serie di foto realizzate a inizio estate sull’isola di Boa Vista, Capo Verde. A Lodi, a partire dal 27 settembre, oltre al ricco programma di un festival fotografico fra i più importanti d’Italia, gli ospiti trovano anche uno spicchio dell’Ilha Fantastica, raccontata con realismo e poesia. Anna Consilia Alemanno è fotogiornalista, autrice di articoli, reportage e libri, di viaggio e a sfondo sociale.

Info: Festival della fotografia etica