E’ un tuffo nella Sardegna autentica e rurale, tra storia e valorizzazione delle produzioni locali, la manifestazione in svolgimento ad Usini, Città del Vino in provincia di Sassari, XXII Rassegna dei Vini di Coros. Un appuntamento ormai classico dell’enologia sarda che quest’anno allarga i confini e si amplia nella vetrina di proposte per il pubblico. Non si parla infatti solo di vino, ma anche di prodotti agro alimentari di pregio, di tradizioni e folclore, natura, siti archeologici e attività all’aria aperta in un ambiente in gran parte integro e ancora a misura d’uomo.
Per quanto riguarda l’aspetto strettamente enologico la rassegna si articola in due sezioni con campioni di vini sottoposti ad una valutazione da parte di esperti, enologi e sommelier, e premiazioni finali dei primi tre classificati per ogni categoria. Nella sezione Coros sono presenti i vini prodotti a Usini, Ittiri, Uri, Tissi e Ossi (5 su 11 comuni riuniti nell’Unione del Coros) con un focus sul Cagnulari, vitigno autoctono dalle notevoli caratteristiche riscoperto ad Usini e assunto a simbolo del territorio. Nella sezione Extra Coros ci sono i viticoltori di altre sub-regioni della Provincia di Sassari, esclusa la Gallura.
E siccome vino chiama cibo non mancano piatti e bontà tipiche locali, dalla pasta fresca al pane nel forno a legna, dall’olio d’oliva pregiatissimo alle carni ovine e caprine, dai teneri carciofi delle campagne limitrofe ai dolci come germinos, biscottos tostos e trabeas. La musica della tradizione è viva ed è protagonista la sera del 24 maggio in piazza Castello con il Coro di Usini, Coro Logudoro, la scuola di canto Boghes de Logudoro e il Gruppo Folk San Giorgio, accompagnato da Giuseppe Cubeddu, Claudio Pes e Leonardo Spina e l’associazione Sos Traditzionales. Per finire, si sa la musica contagia, e dunque ballo in piazza per tutti.
Sabato 25 maggio, a partire dalle ore 17.30, all’Ex MA di via Ossi si svolge la Tavola Rotonda dal titolo “Gli enologi raccontano il Cagnulari”, i cui relatori saranno gli enologi che lavorano presso le aziende vinicole del territorio. Quindi dalla teoria alla pratica con l’assaggio dei vini in concorso adeguatamente abbinati. Domenica 26 Maggio è invece tempo di sport inoltrandosi negli spazi agricoli e naturali dei dintorni in sella alle mountain bike con la I^ edizione Archeo & Bacco tra i canyon di Usini lungo il percorso delle Ippovie del Mediterraneo, organizzata dall’Associazione Biking Sardinia.
Queste manifestazioni sono anche l’occasione per scoprire luoghi rimasti ai margini della notorietà, ma con tanto da offrire, oltre a raccontarci pezzi di storia poco conosciuti riguardanti la complessità delle dominazioni e delle organizzazioni di governo succedutesi nel tempo in Italia. E fra le più particolari c’è quella dei Giudicati di Sardegna, una forma di stato medievale caratterizzata dalla presenza di un sovrano, il iudex, con diritto di successione ma sottoposta all’approvazione di un consiglio delle comunità aristocratiche giudicali, ovvero i donnos fondiari. Il territorio (su logu) dei 4 Giudicati di Sardegna, veri e propri stati indipendenti, era suddiviso in curatorie (Curadorias) distretti di varia estensione, formati da centri urbani e ville rurali, dipendenti da un capoluogo dove aveva sede il Curadore. Il Coros era appunto una curatoria risalente alla Civiltà Giudicale dell’XI e XIII secolo, e della quale facevano parte i Comuni di Ittiri, Ossi, Tissi, Uri ed Usini. Oggi con lo stesso nome si parla di un territorio più vasto, ma l’eco dei secoli passati ancora risuona in queste terre orgogliose, generose e ospitali.