Il quartiere di Porta Palazzo prende il nome da una delle porte di accesso alla città antica. Ed è noto ai più per il suo storico e colorato mercato rionale che tutti i giorni anima la vita di Torino. Il 13 aprile proprio qui ha aperto i battenti un nuovo sorprendente polo del food & wine, il Mercato Centrale, a un anno esatto dal lancio dell’idea.
Ci troviamo in piazza della Repubblica 25 nel “muro di vetro” realizzato dall’architetto Fuksas. Dopo Roma, nella Cappa Mazzoniana della stazione Termini e Firenze, nello storico mercato coperto di San Lorenzo, la scommessa di Umberto Montano ideatore del format – insieme al gruppo Human Company della famiglia Cardini-Vannucchi – è sulla prima capitale d’Italia. La Torino sempre più riconosciuta anche come una delle capitali del gusto per la ricchezza dei suoi sapori e per il fermento nel settore enogastronomico.
Un mercato unico e originale. Una sorta di Agorà del buono e del bello, in cui artigianalità e territorio si abbinano a un ricco palinsesto di appuntamenti culturali aperti al pubblico e gratuiti, fruibili al secondo piano e nelle storiche ghiacciaie risalenti al XVIII secolo. Molto di più di un luogo dove mangiare (bene) e fare la spesa, il Mercato Centrale è una nuova destinazione in cui cibo e cultura s’incontrano con l’obiettivo di generare aggregazione sociale. Aperto 364 giorni all’anno, dalle 8 alla mezzanotte, offre ben 4500 mq distribuiti su tre livelli e 26 botteghe tra artigiani del gusto, ristorante, scuola di cucina, birreria, bar e caffetteria.
Accanto a storiche realtà – da Marco Martini per la regina Fassona alla famiglia Savigni con la carne allevata in Toscana – note firme stellate come Davide Scabin, Marcello Trentini e Matteo Baronetto propongono nuovi format a prezzi pop. Non mancano le pizze, la tradizionale napoletana di Marco Fierro, il gelato del torinese Alberto Marchetti, i formaggi e il burro di Occelli, il pesce del mediterraneo di Valerio Lo Russo, il fritto di Martino Bellincampi, il trapizzino (angolo di pizza farcito con le ricette simbolo della cucina internazionale, italiana e romana) di Stefano Callegari e molti altri artigiani gourmet.
All’ingresso, imperdibile il pane di Porta Palazzo di Raffaele D’Errico, primo atto di amore verso Torino e il mulino affidato a Mattia Giardini e Alberto Iossetti di ViVa La Farina (macina di grano duro, destinato a questo pane speciale) dove tutti i visitatori possono creare il proprio blend di farine personalizzato. Perché in fondo “la bontà è elementare”. Ma il carnet del Mercato Centrale è davvero ricco e variegato, ed ognuno vi potrà trovare il nutrimento giusto per il corpo e per la mente.
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Testo e foto di Silvia Lanza