La città di tunisina di Tataouine è anche detta la porta del Sahara. Qui può iniziare un viaggio di conoscenza della tradizione berbera, fra paesaggi di roccia e deserto e villaggi stagliati all’orizzonte come un miraggio ammantato di fascino e poesia. Tataouine venne fondata dai Francesi alla fine dell’800 e dà il nome a tutto il governatorato del sud della Tunisia. La regione è costellata dagli Ksour, i “castelli del deserto”, antichi villaggi fortificati che caratterizzano la zona del Maghreb, un tempo punto di ritrovo per i seminomadi e le loro carovane. Sono generalmente composti da abitazioni e granai scavati nelle sommità delle colline rocciose o vicino alle oasi o nei pressi dei corsi d’acqua.
L’architettura e la localizzazione erano concepite per garantire protezione dagli attacchi delle tribù nomadi e permettere coltivazioni rigogliose anche in condizioni difficili. Al centro di questi villaggi, ovvero sulla sommità, solitamente sorge lo Ksar, uno straordinario granaio fortificato dove veniva stoccato il cibo in previsione dei periodi di siccità. E’ questa la piaga sempre temuta in una zona per natura arida dalle temperature estreme. Ne sono tuttora testimonianza i jessour, piccole dighe costruite per arginare la terra e la rara acqua piovana, indispensabili per i sistemi di coltura agricola ancestrale.
Gli Ksar più antichi risalgono al XII secolo e alcuni sono tuttora utilizzati. Si tratta di costruzioni che vanno da 1 a 6 piani costituiti da blocchi sovrapposti chiamati ghorfas. Questi edifici sono importanti per la civiltà e la storia del sud della Tunisia. Le loro mura e la vita che intorno ancora si svolge raccontano molto dei costumi e delle turbolente vicende di una civiltà che seppe conservare attraverso i secoli le sue tradizioni, la sua estetica, i suoi canti gioiosi.
Dal 21 al 24 marzo 2018 nel centro storico di Tataouine si tiene il Festival degli Ksour Sahariani ideato per ricostruire e far conoscere momenti fondamentali e coinvolgenti di vita beduina e berbera. Durante le quattro giornate di festival si ha la possibilità di assistere a sfilate tradizionali con mognifici costumi, corse di cammelli, musiche, danze, esposizioni d’arte e mostre di artigianato berbero; nel contempo vengono organizzate visite guidate ed escursioni ai villaggi mentre è indispensabile partecipare alle popolari serate gastronomiche. Oggi è anche possibile soggiornare in qualche Ksour, ad esempio nei villaggi trogloditi di Chenini e Douriet, per sperimentare la vita semplice e spartana di queste regioni aride avendone in cambio un meraviglioso sentimento di libertà e di ricongiungimento con la natura.
Il festival di Tataouine dà la possibilità di conoscere una delle città più pittoresche della Tunisia meridionale, dove il passato coloniale si fonde con i paesaggi montuosi, per calarsi in un mondo che mantiene una sua identità, nonostante la modernizzazione. Una qualità pregevole e singolare che ha colpito e ispirato molti viaggiatori, tra cui Georges Lucas all’epoca della ricerca di un set speciale per Star Wars. Infatti da questi luoghi prende il nome Tatooine, il pianeta natale di Luke Skywalker, e proprio presso Tataouine sono state girate molte delle scene più spettacolari che vi si svolgono.