Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha dichiarato che il 2019 sarà l’anno del turismo lento, dedicato a tutte le modalità del viaggiare e vedere senza fretta, tra natura, borghi e bellezze d’Italia. Intanto nel percorso di avvicinamento una tappa fondamentale è rappresentata dal nuovo Atlante digitale dei cammini d’Italia, uno strumento utilissimo grazie al quale sono stati mappati ufficialmente molti dei percorsi lungo tutto lo stivale, un sito voluto e pensato come una rete di mobilità slow dove a oggi sono stati inseriti oltre 40 itinerari.
Uno strumento per viaggiatori e turisti studiato per essere una vera e propria infrastruttura intermodale di vie verdi in cui si potrà scegliere come muoversi con calma e in sintonia con ogni luogo lungo l’Italia: a piedi, in bicicletta, a cavallo o utilizzando altre forme di mobilità dolce sostenibile, promuovendo una nuova dimensione turistica. Per la precisione i cammini inseriti attualmente nell’atlante sono 41, ovvero quelli che hanno soddisfatto gli 11 criteri stabiliti, superando il vaglio del Comitato Cammini del MiBACT.
I rimanenti dei 72 totali proposti dalle Regioni e Province Autonome e sottoposti a valutazione devono ancora raggiungere le caratteristiche richieste per entrare ufficialmente nel circuito. Fra i requisiti principali c’è l’ individuazione esatta del tracciato (con relative varianti) e la realizzazione di opere sul percorso per aumentarne la fruibilità, come ad esempio opportuni edifici vincolati dove situare i servizi.
I cammini presenti nell’Atlante digitale formano una sorta di ragnatela e in alcuni incroci sono stati individuati i POI, punti di intersezione comunemente chiamati snodi. Veri e propri hub di ingresso al patrimonio culturale del Belpaese; luoghi di prestigio tra siti Unesco, destinazioni EDEN, capitali o candidate tali della Cultura che sono punto di arrivo e di partenza per le grandi porte di accesso al turismo, tra porti, aeroporti e stazioni ferroviarie.
Ormai da qualche anno si è riscoperta la grande importanza del turismo a piedi e il numero crescente di persone che decidono di trascorrere le proprie vacanze camminando ha stimolato le istituzioni a valorizzare questa tendenza. Così una direttiva del MiBACT ha a suo tempo proclamato il 2016 l’anno nazionale dei cammini che ha visto insieme impegnati Stato, Regioni, Comuni, Enti locali, pubblico e privato per valorizzare 6600 chilometri di percorsi naturalistici, religiosi, culturali e spirituali che attraversano l’intero paese: una fetta d’Italia poco conosciuta, ma fondamentale nell’offerta del turismo lento italiano.