Si dice che il festival di Arles sta alla fotografia come Cannes sta al cinema. Di certo ha dalla sua oltre 40 anni di storia, una location fantastica, una qualità e una quantità di proposte difficilmente riscontrabili altrove. Il festival Les Rencontres de la Photographie venne creato nel 1969 dal fotografo Lucien Clergue, dallo scrittore Michel Tournier, dallo storico Jean-Maurice Rouquette e altri appassionati dell’immagine. Da allora si è gradualmente affermato come il più importante festival europeo dedicato alla fotografia. Quella del 2017 è la 48esima edizione; è stata inaugurata il 3 luglio e proseguirà fino al 24 settembre.
Circa 60 esposizioni sono dislocate nei luoghi emblematici della città, ma anche in ambienti di solito chiusi al pubblico, che possono così rivivere durante l’estate. Ad esempio i Rencontres sono stati i primi ad allestire alcuni anni fa delle esposizioni sui terreni industriali delle officine ferroviarie. È in questo sito che i Rencontres hanno proposto già nel 2010 il “Village des Rencontres d’ Arles“. Si tratta di uno spazio libero inedito dedicato a dilettanti, appassionati, collezionisti e professionisti presenti durante i giorni d’apertura del festival.
Tantissime proposte e diverse le tematiche. Fra le più interessanti da vedere ci sono i primi lavori di Joel Meyerowitz, un focus sulla fotografia latino-americana – in particolare dalla Colombia – le istantanee di città di Michael Wolf, acute suggestioni metropolitane. Da non perdere una mostra di 66 fotografi iraniani e immagini dal loro paese, una su Masahisa Fukase e un sorprendente repertorio sul surrealismo per una raccolta organizzata dal Centre Pompidou, con lavori di Hans Bellmer, Erwin Wurm e Rene Magritte. Davvero curiosi una serie di autoritratti realizzati dall’attrice Audrey Tautou – la simpatica ragazzetta di Il favoloso mondo di Amelie –, mostrati al pubblico per la prima volta.
Les Rencontres da la Photographie di Arles sono uno stimolo in più per una visita alla città che con la sua luce, i suoi angoli incantevoli, la vita dolce nei caffè diede ispirazione a Vincent Van Gogh che ne ritrasse i colori, i ponti, il chiarore notturno. Un’estate in Provenza, immagini da conservare, fotografia, arte, atmosfere uniche.