Si potrebbe anche definire un vermouth dei miracoli, considerando la versatilità quasi soprannaturale dell’ingrediente fondamentale.
La canapa è sempre stata coltivata in Italia. Anzi, un tempo eravamo fra i primi produttori di una pianta davvero multiuso, adatta a ricavarne tessuti di vario genere, o fibre per cordami resistenti, utilizzati ad esempio in marineria, ma anche, naturalmente, principi attivi per l’industria farmaceutica. Oggi è quasi sparita, soppiantata – è il caso di dirlo – da coltivazioni più comuni, redditizie, intensive (e impattanti), come i cereali.
Dove ancora la si può trovare? Una delle coltivazioni residue di canapa sta proprio in una zona che il nome se lo porta nell’etimo: il Canavese, la regione geografica di Ivrea, in provincia di Torino. Dunque un’antica tradizione, come quella del vermuth, il vino aromatizzato tipico della capitale piemontese. Da qui l’intuizione: sposare in un connubio originale, innovativo e di alto profilo gustativo due simboli territoriali, con tutto il bagaglio di storia e cultura che li connota.
Nasce così il Vermuth Hempatico (da “hemp”, canapa), per opera di due soggetti certamente esperti nel campo: Davide Pinto, patron del Cocktail Bar Affini, e la Bar Accademy Evho, entrambi di Torino. Insieme a questi Nicolò Nania, giovane esperto della coltivazione e della trasformazione della canapa industriale in Piemonte. Dopo approfondite ricerche per ricavare la formula vincente ecco Hempatico, prodotto d’eccellenza, fuori dagli schemi ma rispettoso della ricetta tradizionale; un Vermouth 100% piemontese che sfrutta la macerazione del fiore di canapa per realizzare un mix dal sapore completamente nuovo.
Durante la prima fase della lavorazione, dopo 30 giorni il macerato in alcol di canapa canavesana a ridotto contenuto di THC viene addizionato alle botaniche piemontesi tradizionali che compongono il Vermouth. Successivamente vengono uniti i vini Erbaluce (vitigno DOCG di Caluso), e Cortese DOC.
Il prodotto finito, che ha una gradazione compresa tra i 17 e i 18 gradi e una concentrazione di THC inferiore ai 70 nanogrammi per millilitro, è venduto nella bottiglia tipica dell’Erbaluce. Il legame con il territorio canavesano è sottolineato anche dal sacchettino in canapa che la racchiude.
Il Vermouth Hempatico mantiene tutte le caratteristiche olfattive e gustative del vino fortificato torinese, con una prevalenza di sentori erbacei, agrumati e dell’assenzio, esaltati dall’utilizzo della canapa. Questo anche grazie all’alta qualità e alle caratteristiche delle varietà del Canavese utilizzate, ovvero, la Carmagnola (la più antica in Italia, molto aromatica) e l’Eletta Campana (che regala un tipico sentore di nocciola). Dunque dal vermuth un’opportunità per rilanciare una coltivazione che affonda le radici nelle tradizioni di un territorio forse più conosciuto per un passato glorioso d’imprenditoria industriale, ma fino alla seconda metà del novecento ai vertici della produzione di canapa. Pianta portentosa, dai mille utilizzi, niente affatto “stupefacente”.
Teresa Scacchi|Riproduzione riservata ©Deamingrooms.com