Torino e De Chirico, una passione

È un viaggio, che inizia dal passato ma che si apre verso il futuro, quello che propone la GAM – Galleria Civica D’Arte Moderna e Contemporanea di Torino – attraverso la mostra Giorgio De Chirico. Ritorno al futuro, Neometafisica e Arte Contemporanea sino al 25 agosto.

42 le opere di Giorgio De Chirico in mostra su 102, poste a confronto con quelle realizzate da artisti nazionali e internazionali che si sono ispirati alla sua arte. L’esposizione è un dialogo tra la sua pittura neometafisica (Volo, Grecia, 1888 – Roma, 1978) e gli artisti contemporanei, evidenziando il legame intenso e profondo con le nuove tendenze come la pop art di Andy Wharol, Valerio Adami, Ugo Nespolo, Mario Schifano, solo per citarne alcuni.

Presenti, inoltre, il grande prosecutore della Metafisica, Fabrizio Clerici, la pittura di Renato Guttuso e di Ruggero Savinio insieme a illustri artisti internazionali come Henry Moore, Philip Guston, Brend e Hila Becher.

E nel percorso c’è molta Torino. Oltre ad essere protagonisti i maestri dell’arte povera, movimento artistico nato in Italia al quale aderirono autori torinesi, come Giulio Paolini e Michelangelo Pistoletto, passando da una sala all’altra prestate attenzione ai quadri con un tema ricorrente nelle sue opere, quello della piazza d’Italia. Un luogo metafisico in cui le prospettive rinascimentali convivono con l’atmosfera del presente e con statue classicheggianti e abbandonate, ormai quasi dimenticate.

Tra questi, alcuni elementi richiamano i tratti caratteristici del capoluogo subalpino perché “È Torino che mi ha ispirato tutta la serie dei quadri che ho dipinto dal 1912 al 1915” affermò De Chirico. In primo luogo, i portici, che accompagnano le prospettive rettilinee di vie e corsi per diciotto chilometri e che compaiono come quinte laterali delle piazze metafisiche. Un altro elemento importante più volte ripreso nelle opere dell’artista è la candida figura gessosa di una mitologica Arianna adagiata su un basso piedistallo, nel quale non è difficile scorgere il monumento di via Roma dedicato alla Dora.

Giorgio De Chirico aveva un debole per la città.

“Torino è la città più profonda, la più enigmatica, la più inquietante non solo d’Italia ma di tutto il mondo […] La bellezza di Torino non si svela che poco per volta, simile a una Gorgone buona e onesta che sa quanto costa a quelli che hanno la disgrazia di vedere la sua faccia intensamente e a un tratto […]”

Dopo la mostra, quindi, non vi resta che imboccare i portici e scoprire la Torino Metafisica di De Chirico.

La mostra, curata da Lorenzo Canova e Riccardo Passoni, è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, Gam Torino e Associazione Metamorfosi, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa De Chirico.

www.gamtorino.it

di Silvia Lanza