Ritrovare le parole a Pantelleria

Un’isola sospesa fra due mondi, fra due continenti, fra due stati mentali.  Più vicina alla Tunisia che all’Italia, dove incrociano venti d’Africa e d’Europa, e si contrastano euforie di ritmi mediterranei e melanconie di antichi marinai. Può esserci luogo più adatto per scoprire o ritrovare il gusto dello scrivere? Qualcuno ha compreso la potenza ispiratrice di Pantelleria, estremo lembo di Sicilia,  e si è fatto nocchiero di chi intenda iniziare a navigare o spiegare nuovamente le vele nel mare magnum della scrittura. Infatti può essere un moto spontaneo, ma spesso ci vuole una spinta che ci incoraggi e ci guidi.

L’operatore Vivere Pantelleria ha congegnato un breve e informale percorso di scrittura autobiografica e creativa sotto la guida di esperti tutor all’interno del pacchetto dammuso + volo + noleggio. Questo perché le tipiche case isolane modellate sapientemente nei secoli assecondando una natura aspra e grandiosa sono il rifugio ideale per liberare la mente e cogliere il respiro dell’isola. Poi saranno i sentieri da percorrere nel silenzio tra ripide vallate, terrazzamenti di zibibbo e baie affacciate sul blu profondo del mediterraneo a ritemprare spirito e corpo, stimolando magari la voglia di creare piccoli mondi con le parole o di raccontare a se stessi la propria vita, iniziando un diario di bordo buono anche per i giorni a venire.

Il pieno di proficue  emozioni può continuare circumnavigando in barca l’isola per un punto di vista diverso. E così raggiungere le spiagge meno frequentate o le località più famose, come l’Arco dell’Elefante, lo scoglio di origine lavica dalla forma di proboscide, divenuto uno dei simboli di Pantelleria. Poi si possono provare i benefici delle tante sorgenti di acqua termale, andando alla sauna naturale di Sibà, conosciuta anche come Grotta di Benikulà, oppure al  Lago Specchio di Venere, alle vasche del porticciolo di Gadir, o alla piccola  insenatura di Nikà.

La presenza del passato si trova nelle tracce delle popolazioni che hanno abitato l’isola fin dall’antichità, disperse in diversi luoghi. Le costruzioni megalitiche che si trovano nella zona di Mursia e Cimillìa vennero edificate dai Sesi, provenienti dall’Africa Settentrionale e risalgono a circa 5000 anni fa. Di epoca romana-punica è invece l’acropoli sulle colline di San Marco e Santa Teresa, mentre il periodo bizantino è presente con le tombe in Contrada Zighidì e in località Gibbiuna, immerse in un bosco di lecci. Il Medio Evo è testimoniato dal castello, costruito di pietra lavica e affacciato sul lungomare; oggi ospita l’interessante museo archeologico.

I profumi che permeano l’aria, corroborati dal sole e dalla salsedine, si ritroveranno a tavola, capitanati dai famosi capperi di Pantelleria, in tante preparazioni. Alla dominazione araba si deve il cous cous, qui accompagnato soprattutto dal pesce; un finale romantico, sempre auspicabile,  prevede il bacio pantesco, sfizioso dolce fatto da due parti di pasta fritta croccante con al centro un ripieno di ricotta, e le benefiche suggestioni dell’inebriante Passito di Pantelleria.

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