I Territori francesi d’Oltremare si trovano quasi tutti negli angoli più belli e ambiti del mondo. Isole di sogno dai nomi evocativi tra i Tropici e la Polinesia in cui è molto facile andare. Niente burocrazia, niente passaporto, poche formalità. Questo dipende dal fatto che pur essendo fuori dall’Europa sono sotto la sovranità francese, e in più si parla la medesima lingua. Per vivere un capodanno speciale basta dunque trovare un volo, una soluzione di soggiorno tra le tantissime offerte e la mente, in attesa del corpo, sarà già lì: in Guadalupa, Martinica, Tahiti e le sue isole, Nuova Caledonia, Réunion. Approfittando anche della speciale attenzione che la Francia dedicherà nel 2018 a queste destinazioni, luoghi mitici ricchi di storia, esotismo, natura straordinaria. Tutti da scoprire.
Avventure di corsari, navigatori, trafficanti, artisti e vagabondi alla deriva in paradisi cosparsi di spezie, perle e bellezze conturbanti ci conducono per mano verso queste terre impossibili da scordare. Proprio nel cuore dei Caraibi fa parte delle piccole Antille o îles au vent, ed è sempre baciata dal sole dei tropici. La Martinica è per due terzi parco naturale, ma interamente tratteggiata da paesaggi vari e grandiosi. Culla della cultura creola generata dall’incontro tra genti di Africa e India che qui vennero portate nel periodo coloniale, ne è ancora intrisa, dalla cucina, alla musica, all’arte e soprattutto nei volti, mirabile sintesi di antiche mescolanze. Da novembre ad aprile maree favorevoli consentono di raggiungere a piedi l’isolotto del Tombolo, dall’eccezionale biodiversità, e appena al largo i delfini accolgono le barche con volteggi spettacolari. La tradizionale pesca “à la senne” è un momento conviviale che mette insieme sport, cultura e incontri in allegria, ma anche l’occasione per un assaggio degli appetitosi piatti locali, aromatici e genuini. Nel capitolo squisitezze dominano il caffè gran cru coltivato sull’isola già nel 1721 e oggi rilanciato da venti piccoli produttori, e naturalmente il magnifico rhum agricole della Martinica, dal 1996 l’unico al mondo ad avere ottenuto la doc. Escursioni da non mancare all’Ilet Loup-Garou, angolo magico, piccola oasi fuori dal mondo e all’interno, nella lussureggiante foresta tropicale.
Il primo occidentale a mettervi piede fu Cristoforo Colombo nel 1493 battezzandola Guadalupa in onore del santuario dell’Estremadura dedicato alla Madonna. La popolazione multiculturale, calorosa e accogliente, è disseminata fra l’isola principale, a forma di farfalla dalle grandi ali, e le più piccole. A Grande-Terre, la minore delle “ali”, le spiagge sono candide e le acque cristalline, mentre a Basse-Terre la vera attrazione è il maestoso vulcano della Soufriere, fra foreste e cascate. Nel Parco Zoologico si trovano 85 specie animali, compreso l’iguana dei Caraibi; un grande spazio dedicato alle pregiate specie vegetali dei tropici è il Jardin de la Rencontre, dove si coltivano piante medicinali e si producono preziosi oli essenziali. Uno dei migliori rhum del mondo si trova sull’isoletta di Marie-Galante, ma per inebriarsi di mare il posto è Les Saintes dove si va per immergersi nelle acque turchesi ed esplorare i fondali marini partendo dalla splendida spiaggia del Pain de Sucre. Zone protette di grande valore sono la Riserva Geologica di La Desirade, l’isola più antica dei Caraibi, e la riserva naturale di Petite Terre, piccolo scrigno dai colori cangianti.
Cambiamo oceano, cambiamo orizzonte, ma non cambiamo atmosfere. La Francia declinata oltremare trova una splendida fioritura nell’isola di Réunion, gemma incastonata al largo del Madagascar. Crocevia di genti e culture capace di rigenerare il corpo e lo spirito con la sua fisicità intensamente esotica fra paesaggi lussureggianti, rilievi spettacolari, straordinaria biodiversità. Lo sguardo si perde tra l’azzurro cobalto del mare e il profilo dei Pitons, i picchi montuosi, contornati da altipiani verdissimi, unico grande Patrimonio dell’Umanità Unesco. Dolcezza ed energia. La vaniglia più profumata viene da qui (pregiatissima la Bourbon, originale nome dell’isola) coltivata nel cuore della foresta, mentre la forza primordiale di una terra antichissima esplode nelle scenografiche e innocue eruzioni del vulcano Piton de la Fournaise, uno dei più attivi al mondo. Réunion regala spiagge leggendarie in particolare sulla costa ovest e lo scenario da film della laguna blu, trasparente e intatta che alla luce del sole è un invito irresistibile per chiunque.
Un’area grande come l’Europa disseminata di isole e atolli. Il territorio della Polinesia Francese è composto da cinque arcipelaghi sparsi nell’Oceano Pacifico: isole della Società, isole Tuamotu, isole Marchesi, isole Australi e isole Gambier. Il culto di Mana aleggia un po’ ovunque a Tahiti e lo si percepisce nei sorrisi, nell’accoglienza sempre amichevole e cordiale. Tahiti e le sue isole possiedono distese di sabbia nera vulcanica, o di origine corallina o ancora di finissima sabbia bianca. All’interno una meravigliosa vegetazione e suggestivi percorsi per escursioni a piedi, a cavallo, in quad o in jeep. L’incontro con la cultura locale sorprende con avvincenti leggende, balli sensuali e ritmi ancestrali. Il relax qui è un modo di vivere, tonificato dai rinomati trattamenti polinesiani, come il massaggio Taurumi, e le essenze al fiore di Tiare. Il viaggiatore ha solo l’imbarazzo della scelta tra i picchi coperti di verde dell’isola di Moorea, l’atollo di Rangiroa, il cui nome significa “cielo senza fine”, le isolette di Taha’a, immerse in placide lagune color smeraldo, e ancora le spiagge rosate dell’isolotto di Tikehau, bagnate da uno dei mari più ricchi di pesci tropicali al mondo. Non esistono classifiche per queste isole, la Polinesia Francese è una meraviglia da godere passo a passo, tramonto dopo tramonto.
Lontano da tutti e da tutto, ecco la Nuova Caledonia, remota e splendente. Una destinazione fuori dalle rotte più battute fatta di contrasti e di colori, dall’azzurro del mare, al verde di una natura rigogliosa, al bruno della terra più arida. Sperduta nel Pacifico sudoccidentale è un paradiso naturale capace di stupire anche per le dimensioni delle sue meraviglie. Spiagge candide orlano la laguna più grande al mondo dichiarata Patrimonio Unesco e acque incontaminate ospitano 3.000 pesci rari, abitanti di una barriera corallina seconda soltanto a quella dell’Australia. Percorsi nell’entroterra consentono di conoscere il volto più antico dell’isola a contatto con gli indigeni Kanak, e poi sulla costa ammirare l’incredibile formazione spontanea di mangrovie che disegna il grande cuore di Voh. Il Sud della laguna, tra luglio a settembre, diviene un grande santuario delle balene, mentre sulla Baia delle Tartarughe le testuggini marine depositano le uova. Una spiaggia bianca impressionante per bellezza e lunghezza si trova sulla verdissima Ouvea, una delle tre Isole della Lealtà. Ma di tante immagini indimenticabili, dal reef ai villaggi di prima colonizzazione, forse la più straordinaria rimane il paesaggio metafisico di Nokan Hui, l’Isola dei Pini, con il bianco abbagliante delle spiagge, l’azzurro intenso dall’acqua e il verde alpino delle pinete.