Il sottosuolo di Canelli, uno dei rinomati centri nel cuore del Piemonte vitivinicolo, è percorso da un’estesa rete di costruzione ipogee. Queste gallerie risalenti in gran parte al basso Medioevo furono costruite con lo scopo di stoccare merci destinate ai porti liguri. La caratteristica principale è la capacità di mantenere una temperatura costante di 15°C tutto l’anno, rendendole perfette per la produzione vinicola. Nel tempo infatti sono state trasformate in cantine dove avveniva e in molti casi ancora avviene la vinificazione ricavata dagli uvaggi più nobili. Quelle dell’azienda Bosca si trovano proprio nel centro del paese e tale è il valore storico ed architettonico di questa enorme e complessa cattedrale sotterranea che l’UNESCO nel 2014 l’ha inserita fra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Già visitabili dal 2010, sulla scorta di questo prestigioso riconoscimento sono diventate un’autentica attrazione con un flusso costante di visitatori che s’impenna nei momenti delle feste tradizionali.
Chi si avventura in questi meandri di deambulatori, corridoi, transetti, grandi stanze e imponenti crociere, incontra artistici giochi di luci e suoni che aumentano la magia del luogo, ma non sviano dall’oggetto principe che qui viene lavorato, invecchiato e affinato secondo antichi saperi tramandati di generazione in generazione. E’ la Riserva del Nonno, lo spumante metodo classico fiore all’occhiello dell’azienda Bosca, fondata nel 1831. Prosegue così la tradizione di famiglia che orgogliosamente i tre fratelli Pia, Gigi e Paolina, oggi alla guida della casa vinicola, hanno saputo conservare come simbolo di radici forti. Una gemma preziosa da custodire gelosamente accanto alle svariate produzioni aziendali in notevole espansione soprattutto sui mercati internazionali.
La Riserva del Nonno viene ricavata da uve pinot nero e chardonnay raccolte nelle vigne di proprietà dell’azienda. La rifermentazione in bottiglia inizia solo la primavera successiva alla vendemmia; si attendono minimo 30 mesi per l’affinamento in bottiglia nelle tradizionali cappe; si dedicano sessanta giorni al remuage, fatto rigorosamente a mano, sulle pupitres, seguito da un dégorgement à la glace con aggiunta di liqueur d’expédition. Le caratteristiche di un Brut di stoffa ci sono tutte. Il colore è di un giallo paglierino intenso tendente al dorato e il perlage fine e persistente. Alla degustazione è vellutato, con un armonico equilibrio tra acidità e freschezza, inconfondibili note di crosta di pane, sentori floreali e un gran finale di miele. Una qualità che viene da lontano e racconta di lavoro, attaccamento alla terra e ai valori di una cultura contadina da preservare nel tempo.