Firenze: Gustav Klimt reloaded

A grande richiesta viene prorogata fino al 1° maggio l’esposizione multimediale Klimt Experience, un’immersione totale senza soluzione di continuità nel mondo simbolico, enigmatico e sensuale in cui si concretizza il trionfo di un’arte senza confini. L’istallazione dedicata al padre fondatore della Secessione Viennese è stata realizzata in  Santo Stefano al Ponte, chiesa del 1100 oggi sconsacrata situata nel cuore di Firenze. Da febbraio 2015 è stata riaperta al pubblico come auditorium multifunzionale e spazio espositivo multimediale.

Nato nel 1862 a Baumgarten, quartiere di Vienna, da padre orafo e madre appassionata di lirica, Gustav Klimt venne ben presto riconosciuto come uno dei maggiori artisti nazionali, tanto da essere nominato membro onorario delle università di Monaco e Vienna a soli 26 anni. Ma successivamente iniziò un percorso di ricerca che lo porterà a scontrarsi con la rigidità del mondo accademico per spaziare verso i nuovi confini creativi che si aprivano con l’avvento del secolo XX. Così nel 1897 Klimt diede vita insieme ad altri diciannove artisti alla Wiener Sezession, sostenuta dalla rivista-manifesto del gruppo, Ver Sacrum (Primavera sacra). E’ di questo periodo uno dei suoi capolavori, la Pallade Atena, mentre l’apice della produzione indissolubilmente legata alla figura di Klimt si ha nel cosiddetto Periodo Aureo, influenzato da viaggi a Ravenna per studiare la tecnica raffinata del mosaico bizantino. Nelle tele Giuditta I (1901), il Ritratto di Adele Bloch-Bauer I (1907) e Il bacio (1907-08) emerge con forza magnetica la conversione del pittore all’oro di Bisanzio.

Sotto l’influenza della corrente impressionista, e di artisti come Van Gogh, Matisse, Toulouse-Lautrec  ma anche di innovatori, come gli espressionisti compatrioti Egon Schiele e Oskar Kokoschka, Gustav Klimt intraprese una nuova strada, mediando stilisticamente fra le tante sollecitazioni che parevano sancire, nell’arte come nella storia, il tramonto di un’epoca e dell’Impero Austro-Ungarico. Il “periodo maturo” si concluderà alla morte, avvenuta improvvisamente nel 1918.

L’installazione Klimt Experience cattura il visitatore attraverso una coinvolgente colonna sonora e immagini riprodotte con definizione maggiore del Full Hd dal sistema Matrix X-Dimension. Sono  700 le opere selezionate, sorrette dall’affascinante ricostruzioni 3D della Vienna dei primi del ‘900. Particolarmente efficace l’area d’introduzione alla mostra, allestita con supporti scenografici fisici, tavoli multimediali touch-screen e Oculus Samsung Gear VR. Prodotto da Crossmedia Group, l’evento espositivo a Santo Stefano al Ponte è stato inaugurato il 26 novembre 2016 e sulla scorta del grande successo ottenuto chiuderà il 1° maggio 2017.

 

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