Basquiat, giovane, nero, grande

Semplicemente emozionante. Entri nelle belle sale del Mudec e ti ritrovi in un percorso che narra la vita di un giovane artista di colore istintivo, estremo, fortunato, sfortunato. La fortuna è l’ incontro con  personaggi come Warhol che lo comprendono, intuendone il genio  e condividendone l’arte. La malasorte se l’è trascinata dalla culla  dovendo affrontare un mondo che non lo ha mai accettato per il colore della pelle, e poi per aver scelto di vivere al di fuori delle regole,  infine per essersi imposto nel panorama artistico pur essendo un outsider.

Morto a soli 27 anni nell’88, ha vissuto letteralmente immerso nell’arte per soli 10 anni producendo una mole impressionante di lavori, sempre partendo dall’ esperienza personale, gli stati d’animo, il mondo permeato di fantasia che appella ad esempio nei cartoon,  spesso co-protagonisti delle sue tele. Nelle opere  in condivisione con Warhol l’amalgama è tale da rendere pressoché impossibile distinguere le mani dell’uno da quelle dell’altro.

Certo l’arte, ma ciò che più colpisce e  affascina molti fra i visitatori rimane pur sempre la vita tumultuosa e breve dell’artista, l’averla bruciata in un attimo e fino in fondo.  Con le spigolosità e le contraddizioni tipiche di chi è arrabbiato e ne ha tutto il diritto.

Per accostarsi Basquiat e restarne folgorati è sufficiente  seguire una delle tante guide sonore offerte dal museo o prenotarsi per una visita guidata accompagnati dai preparati e bravissimi ragazzi: le immagini e il racconto arricchito dalle parole del giovane Jean-Micael (sedetevi a vedere l’intervista)  s’imprimono e lasciano il segno.

Durante tutto il periodo della mostra il museo propone visite guidate su prenotazione e  incontri dedicati all’artista.

Buon viaggio.

MUDEC – ViaTortona, 56 – Milano – dal 27 ottobre 2016 al 26 febbraio 2017

foto courtesy Mudec  – Carlotta Coppo



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