Per visitare Valencia, senza correre il rischio di dimenticare nulla, si comincia dal centro storico, per poi passare, come quando cade un sasso nell’acqua, agli anelli più lontani.
E’ nel cuore della città che sorge la cattedrale, allargata nel corso dei secoli con l’aumentare della popolazione. Qui si può ammirare il Sacro Graal (calice dal quale avrebbe bevuto Cristo nell’ultima cena). Dedicata alla Madonna de los Desamparados (qui sorgeva il primo orfanotrofio e manicomio d’Europa), si affaccia in due piazze: quella de La Reina (verde e decentrata perché postuma rispetto al portale) e quella de la Virgen, dove impera la grande fontana con Nettuno.
Valencia non è solo centro storico. E’ circondata da periferie ben organizzate, collegate e verdi. A fare da trait d’union, l’eccezionale giardino ricavato nel letto del fiume Turia: 9 km lineari di parco lussureggiante, ideali per passeggiate e fare sport fino al tramonto. Non ci si stupisca, dunque, se (nella calle de Caballeros, soprattutto) la vita notturna dura fino all’alba.
Valencia è il laboratorio di Calatrava. L’apoteosi del cittadino più celebre la Città delle Arti e delle Scienze, complesso architettonico di circa 350.000 metri qua- drati che comprende: Palazzo delle Arti, Umbracle, Hemisfèric, Museo della Scienza, Oceanografic. Per la visita, considerate circa 5/6 ore e, ovviamente, preferite il biglietto cumulativo.
Si chiama zoo, ma non lo è, invece, il BioParc (http://www.bioparcvalencia.es/): quattro ecosistemi africani senza barriere. Specie diverse di animali, proprio come in natura, convivono pacificamente (ippopotamo, scimmie e piccoli cervi, per esempio) e sono separati da quelle che invece diventerebbero possibili prede da enormi tronchi e canali d’acqua.
Dormire a Valencia non è un lusso per pochi. In una poco trafficata stradina tra i Giardini del Turia ed il centro storico, in un palazzo della fine del XIX secolo, sorge l’Ad Hoc Monumental Hotel (http://www.adhochoteles.com/es/hotel-ad-hoc-monumental/): muri in pietra, volte con travi di legno e disegni, poche stanze e personale gentile e disponibile. Chiedete delle stanze all’ultimo piano. Invece dei pur sempre deliziosi balconcini, potrete riposarvi dalle lunghe passeggiate su splendidi terrazzi con vista sui tetti. A disposizione dei clienti, una colazione di prodotti freschi e confezionati di prima qualità, un punto internet e la connessione wi fi gratuita ed un ottimo ristorante (non solo per gli ospiti) al piano strada.
Testo Maristella Mantuano
Foto Victor Liotine